Scenario 1
E se... non potessimo contare su un approccio globale e multilaterale per la transizione?
Non è un blackout. È il nuovo normale. Il tuo portatile non si connette: nessun segnale. Sei un ricercatore, e da settimane il fornitore asiatico ha sospeso le spedizioni di litio. Le fabbriche europee arrancano. Auto elettriche ferme, pannelli solari triplicati di prezzo: mancano terre rare.
Ogni Paese ha agito da solo, con target e regole propri. In alcune aree le emissioni sono calate, altrove sono esplose. Le filiere si sono rotte, le disuguaglianze sono cresciute.Le tecnologie verdi avanzate sono diventate beni strategici. Chi controlla i materiali controlla l’innovazione. I Paesi più piccoli scelgono tra energia e salute.
Nel tuo laboratorio, però, qualcosa si muove. Hai avviato un programma di formazione per tecnici del riciclo, riparatori, installatori. Nuove competenze, con risorse esistenti. Pensi a cosa sarebbe stato possibile con un piano globale: filiere resilienti, ricerca condivisa, accesso equo ai lavori della transizione. Ma la cooperazione non è arrivata. Non ancora.